Pozzo profondo a Moyafara

Villaggio di Moyafara, Comune di Kolibantang, Senegal, Africa

Stato: Completato a febbraio 2023
Tipo di opera: perforazione profonda a 30-40 metri
Impianto solare: Pompa sommersa e impianto solare
Tipo di filtraggio: Filtro a osmosi by Sorgiva
Architettura: Raoul Vecchio, Dario Distefano, Sebastiano D'Urso, Mariagrazia Nicolosi, Brigitta Baglio, Elena Canicattì, Martina Cantarella, Evelin Pilato, Martina Pistarà, Federica Albachiara.
Partner di progettazione: Laboratorio di Composizione architettinca due dell'Università di Catania (Docente Sebastiano D'Urso).
Costruzione: Balouo Salo, SynergiePlus.
Collaborazioni Senegalesi: Comune di Kolibantang, Comunità locale, Synergie Plus
Con il contributo di: Otto per mille Valdese, 5x1000 Balouo Salo.

Siamo nel villaggio di Moyafara (Comune di Kolibantang, Regione di Sedhiou, Senegal). Il progetto prevede di realizzare un mini-forage, ovvero un pozzo profondo dai 30 ai 40 metri (in funzione della falda), dotato di un impianto solare per il sollevamento e un impianto di decontaminazione e sterilizzazione UV per favorire l’accessibilità all’acqua potabile e contribuire al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie del luogo.
Qui l’accessibilità ai servizi primari e infrastrutture sono assenti, da cui ne risulta che la maggioranza della popolazione attinge a risorse idriche contaminate dai fenomeni ambientali e climatici, ma anche dal fatto che l'88% degli abitanti della regione vive in abitazioni che smaltiscono i rifiuti domestici in strada, in natura o in discariche illegali. L’aspettativa di vita è di sotto la media nazionale e 2 bambini su 3 rischiano di entrare in una fase di malnutrizione con conseguente rischio di mortalità e morbilità. Circa l'80% dei bambini sotto i 5 anni rischia di contrarre diarrea, giarda e colera anche a causa dell'assenza di vaccini e dell'inaccessibilità alle cure mediche essendo la popolazione povera.
La situazione è allarmante e dobbiamo necessariamente agire! I cambiamenti climatici, l'avanzamento del deserto, la mancanza di reti idriche e fognarie, la povertà e la mancanza di infrastrutture fa sì che l'acqua potabile oggi sia un bene di lusso e una rarità. Quasi la totalità delle famiglie che vivono in zone rurali bevono quotidianamente acqua da pozzi tradizionali, ovvero fosse scavate nel terreno in cui le acque depositate superficialmente sono contaminate da azioni climatiche e antropiche oltre che piene di depositi. Eppure, questa, è l'unica acqua disponibile e a meno che si voglia morire di sete bisogna berla con il rischio di contrarre quodianamente malattie e infezioni che possono anche condurre alla morte. Qui a causa di ciò il rischio di mortalità infantile è oltre la media nazionale.
Con la realizzazione di un nostro pozzo il 60-70% delle malattie dovute alle acqua contaminate viene notevolmente ridotto. La popolazione, a seguito della costruzione, attingerà pertanto ad una fonte d'acqua potabile depurata e sterilizzata e l'impatto sociale sarà evidente specialmente nei casi di riduzione di diarrea, mortalità infantile e infezioni per i bambini aventi un'età compresa da 2 a 10 anni. Con l'entrata a regime del pozzo e la stabilizzazione delle condizioni sanitarie i risultati si stabilizzeranno nel lungo termine.


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Quanto è urgente il progetto?

La situazione è allarmante e dobbiamo necessariamente agire! I cambiamenti climatici, l'avanzamento del deserto, la mancanza di reti idriche e fognarie, la povertà e la mancanza di infrastrutture fa sì che l'acqua potabile oggi sia un bene di lusso e una rarità. Quasi la totalità delle famiglie che vivono in zone rurali bevono quotidianamente acqua da pozzi tradizionali, ovvero fosse scavate nel terreno in cui le acque depositate superficialmente sono contaminate da azioni climatiche e antropiche oltre che piene di depositi. Eppure, questa, è l'unica acqua disponibile e a meno che si voglia morire di sete bisogna berla con il rischio di contrarre quodianamente malattie e infezioni che possono anche condurre alla morte. Qui a causa di ciò il rischio di mortalità infantile è oltre la media nazionale.

delle comunità senza acqua potabile

Quasi la totalità dei villaggi e delle comunità che aiutiamo vivono in aree senza reti idriche opportunamente trattate o prelevano acqua esclusivamente da fosse scavate rudimentalmente nel terreno. Le condizioni ambientali avverse e la povertà diffusa rendono impossibili poter acquistare acqua in bottiglia quotidianamente.

delle malattie dovute all'acqua contaminata

La comunità beve acqua provenienti da pozzi non profondi, contaminatai dai fenomeni ambientali e antropici che presentano un'alto contenuto di residui fissi, virus e batteri, che determinano il 60% delle malattie locali tavolta estremamente pericolose per i soggetti più vulnerabili come bambini, donne incinta e anziani.

di bambini a rischio malnutrione e mortalità

Circa 1 bambino su 3 è a rischio diarrea, dissenteria, infezioni, malattie o malnutrizione a causa dell'acqua contaminata che quotidianamente ingerisce. Per questi motivi la mortalità infantile ha superato la media nazionale ed è una piaga da sanare

Le caratteristiche del progetto

Il progetto è composto di un pozzo profondo (trivella) che arriva alla falda. La sua profondità è di circa 30 metri, in funzione della presenza della falda e della tipologia di sottosuolo. Lo scavo è realizzato con macchine perforatrici e poi protetto dall'erosione e dai crolli tramite dei cilindri opportunamente disposti dentro la quale sarà disposta una pompa idraulica per il sollevamento idrico. La fossa si riempirà d'acqua grazie alla pressione idrica della falda sotterranea e verrà ricaricata stagionalmente in funzione del ciclo delle piogge, inoltre essendo un pozzo ben più profondo di quelli tradizionali l'acqua è meno inquinata ed è presente una minore quantità di residui fissi. La pompa idraulica sommersa è alimentata ad anergia solare tramite una stazione fotovoltaica, dotata quindi di pannelli solari e batterie che permettono l'accumulo e il riuso dell'energia solare in qualsiasi momento della giornata. Il tutto viene controllato con una stazione di controllo e un regolatore solare e inverter. L'acqua estratta dalla pompa viene mandata in un sistema di filtraggio a fasi: un primo filtraggio avviene grazie un pre-filtro a membrane che elimina sedimenti e polveri, l'acqua passa poi attraverso un tubo Inox con una lampada UV che sterilizza l'acqua ed elimina i batteri (si tratta della stessa sterilizzazione normalmente fatta per sterilizzare gli strumenti chirurgici). L'acqua sterilizzata viene, infine, mandata in un filtro a membrane osmotiche che elimina il 99% dei batteri, tra cui ad esempio colera, stafilococco e giarda. L'acqua uscente dall'osmosi viene inviene raccolta in dei bacini sterili per essere pronta all'uso dei beneficiaria e allacciata a dei rubinetti facilmente utilizzabili dalla comunità. .

Partecipazione della comunità beneficiaria

Il progetto è realizzato con la diretta partecipazione della comunità locale, al fine di creare una consapevolezza e conoscenza sulle tematiche ambientali e i fenomeni che causano la contaminazione della falda acquifera, nonchè sulle pratiche di buona gestione della risorsa idrica, essendo l'area di intervento a rischio desertificazione. Un apposito comitato locale del pozzo viene formato e nominato, il quale si occuperà del controllo, della manutenzione e della gestione del pozzo in piena autonomia. Balouo Salo si occuperà di effettuare delle visite periodiche di controllo e monitoraggio dei risultati.

Obiettivi

La realizzazione del progetto permetterà di perseguire i seguenti obiettivi e benefici:
- Permettere il gratuito accesso ad acqua potabile, filtrata e depurata ad una vasta comunità di oltre 5 villaggi;
- Migliorare le condizioni di salute della comunità;
- Ridurre i casi di mortalità infantile dovuta a colera giarda e diarrea (conseguenza dell’acqua contaminata negli altri pozzi);
- Favorire l’accesso all’acqua anche nella stagione secca;
- Ridurre le distanze per l’approvvigionamento dell’acqua potabile.

Bacino di influenza dei beneficiari

Il villaggio di Moyafara si trova su una strada principale del Comune di Kolibantang, ma distante dal capo-comune, con conseguenti problemi di approvvigionamento. Moyafara conta circa 1.000 persone di cui 70% minori. Entro un raggio di 10km ci sono altri 2 villaggi e 3 quartieri che possono beneficiare del progetto, per un totale di 2.500 beneficiari stimati, sia diretti che indiretti.

Con il contributo di


Obbiettivo: Ridurre la malnutrizione e mortalità infantile

Con la realizzazione di un nostro pozzo il 60-70% delle malattie dovute alle acqua contaminate viene notevolmente ridotto. La popolazione, a seguito della costruzione, attingerà pertanto ad una fonte d'acqua potabile depurata e sterilizzata e l'impatto sociale sarà evidente specialmente nei casi di riduzione di diarrea, mortalità infantile e infezioni per i bambini aventi un'età compresa da 2 a 10 anni. Con l'entrata a regime del pozzo e la stabilizzazione delle condizioni sanitarie i risultati si stabilizzeranno nel lungo termine.

Bambini (sotto i 5 anni di età), anziani (sopra i 60 anni) e donne incita, sono i soggetti più a rischio per la contrazione di malattie e infezioni dovute all'abbeveramento da acque contaminate, le quali possono portare danni nel breve e nel lungo termine. Nel grafico accanto, si mostra come la percentuale di questi soggetti a rischio è tra il 70 e l'85%, mentre con la realizzazione del pozzo tale percentuale di stima sarà ridotta sotto il 20%, consentendo pertanto di ridurre il rischio di mortalità e malnutrizione infantile, aumentare l'aspettativa di vita e evitare l'indebolimento delle madri e allattanti, il quale è spesso causa di malnutrizioni, malattie e mortalità per i neonati e per le madri stesse.

Il progetto architettonico

Il progetto architettonico è stato sviluppato con la collaborazione del Laboratorio di Architettura e composizione architettonica 2 del corso di laurea in Ingegneria edile/architettura dell’Università degli Studi di Catania, tenuto dal prof. Sebastiano D’Urso, durante l’anno accademico 2021-2022. Il laboratorio è stato coinvolto nelle attività che Balouo Salo sta sviluppando in Senegal. In particolare, gli studenti del laboratorio si sono occupati della definizione dello spazio pubblico nei pressi di uno dei pozzi realizzati da Balouo Salo. Il tema è stato presentato e illustrato dai componenti dell’associazione e in particolare da Raoul Vecchio, Dario Distefano e Jali Diabate, che hanno poi partecipato fattivamente alla conduzione dell’esercitazione progettuale. Le modalità sono state quelle di un workshop con il vantaggio di una immersione intensiva con la difficoltà di immedesimarsi con il problema dell’approvvigionamento dell’acqua e del concetto di spazio pubblico in quella regione del mondo. A conclusione del laboratorio sono stati redatti 10 progetti con tutte soluzioni, anche se per aspetti differenti, interessanti. Visti l’impegno profuso dai giovani progettisti e il loro entusiasmo nell’affrontare un tema concreto, si è deciso di dare continuità all’esperienza progettuale selezionando una delle proposte che più delle altre ha convinto in termini di fattibilità e applicabilità. Pertanto, il workshop di progettazione, coordinato da Balouo Salo e dalla docenza del laboratorio, vedrà i giovani progettisti impegnati nella definizione di una soluzione capace di raccogliere e sintetizzare nel progetto le istanze culturali e funzionali dei beneficiari locali.
A dare seguito alla progettualità del progetto selezionati è stato formato il gruppo di lavoro con il rof. Sebastiano D’Urso, la ricercatrice Mariagrazia Nicolosi, i membri di Balouo Salo, Raoul Vecchio e Dario Distefano e gli studenti: Brigitta Baglio, Elena Canicattì, Martina Cantarella, Evelin Pilato, Martina Pistarà, Federica Albachiara.

Il film documentario


Posizione del progetto: Moyafara, Senegal

Il progetto


Well in Moyafara Senegal for drinking water
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L'inaugurazione


Well in Moyafara Senegal for drinking water
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Galleria della costruzione


Well in Moyafara Senegal for drinking water
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Senza i nostri pozzi dove beve acqua la comunità?

Nelle immagini sotto si mostrano alcuni pozzi tradizionali dove la comunità beve costantemente acqua contaminata. Si tratta di pozzi di massimo 10 metri di profondità scavati rudimentalmente nel terreno, che crollano spesso rilasciando depositi nell'acqua da bere. Non raggiungono la falda quindi si tratta di acqua depositata nel terreno, piena di virus e batteri dovuti al rilascio di feci e altri elementi organici nel terreno (a causa dell'assenza di reti fognarie e discariche), e a causa dei cambiamenti climatici che producono l'acidificazione del terreno e la salinizzazione della falda.
Inoltre i pozzi sono spesso lontani dalle abitazioni quindi le donne (incaricate dalle convenzioni socio-culturali) impiegano dai 40 minuti a 3 ore per recuperare quotidianamente acqua e traspostare bidoni di 20-40 litri a piedi, dato che nessuno dispone di mezzi privati. Questo comporta rischi e danni irreversibili alla salute della donna e al suo funzionamento fisiologico. I pozzi tradizionali sono, inoltre, privi di impianti di sollevamento quindi si usano secchi con delle corde per estrarre l'acqua, il che comporta grandi fatiche (spesso sostenute anche dalle donne incita) e danni corporei.
Ogni giorno, la comunità rischia vita bevendo queste acque e il nostro obiettivo è far si che i nostri pozzi possano soddisfare il fabbisogno idrico di più persone possibile. Insieme a te possiamo farcela.

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