
Ponte-Diga Anti-sale nella vallata di Tanaff
Un'infrastruttura per l'ambiente, la sicurezza alimentare e la resilienza climatica
Tanaff - Casamance, Senegal
In Casamance, nel sud del Senegal, la salinizzazione dei fiumi sta compromettendo l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico e la sopravvivenza di intere comunità. 10.000 ettari di risaie e terreni agricoli sono inutilizzabili a causa dell’alta concentrazione di sale nei corsi d’acqua, causando malnutrizione e povertà a oltre 80.000 persone, desertificazione, acidificazione e contaminazione della fala..
Il progetto Ponte-Diga Tanaff nasce per dare una risposta concreta e sostenibile: costruire un’infrastruttura in grado di bloccare in raro fenomeno di intrusione salina , preservando così le risorse dolci e restituendo fertilità alla valle.
Il ponte-diga sarà anche un collegamento strategico tra comunità isolate e un’opera d’ingegneria emblematica, pensata per generare resilienza climatica, sicurezza alimentare e sviluppo economico.
Bloccare l’acqua salata dell’oceano Atlantico che risale il fiume, distruggendo risaie, orti e fonti di acqua potabile per migliaia di persone.
Recuperare oltre 10.000 ettari di terreni agricoli oggi inutilizzabili, per rilanciare la produzione di riso e la sicurezza alimentare delle comunità.
Costruire un ponte che colleghi villaggi e regioni ora separati dal fiume, facilitando scambi, mobilità e accesso a servizi essenziali.
Mitigare gli effetti del cambiamento climatico e promuovere un modello di sviluppo basato su infrastrutture ecologiche e durature.
Il progetto Ponte-Diga di Tanaff rappresenta una soluzione innovativa e ingegneristica ad un’emergenza ambientale e sociale che minaccia la sopravvivenza di migliaia di persone.
La vallata di Tanaff, in Casamance, è oggi invasa ciclicamente dall’acqua salata dell’oceano. Questo fenomeno, accelerato dai cambiamenti climatici e dalla deforestazione, ha reso sterile una delle aree agricole più fertili del sud Senegal. Trattasi di un raro fenomeno idrogeologico dovuto a una serie di fattori ambientali.
Il ponte-diga sarà costruito in un punto strategico per contenere l’intrusione salina, garantendo al contempo il normale flusso dell’acqua dolce durante la stagione delle piogge. La sua ingegneria multifunzionale integrerà un ponte carrabile per migliorare i collegamenti intercomunitari.
Questo intervento è il frutto di complessi e articolati studi di ingegneria condivisi con le comunità locali, gli esperti e le autorità, sono orientanti alla sostenibilità, alla durabilità e al basso impatto ambientale.
Con questo progetto, Balouo Salo intende dimostrare che anche in contesti fragili si possono creare infrastrutture esemplari, capaci di cambiare radicalmente il futuro.
Stato del progetto
Il progetto ha ricevuto le attenzioni della Presidenza della Repubblica del Senegal, del Ministero dell'Agricolutra e del Ministero dell'Idraulica. Gli studi tecnici sono stati donati da Balouo Salo per favorire la sua attuazione e presa in carico dallo stato come progetto modello per lo sviluppo dell'intero casamance nel programma di autosufficienza alimentare nazionale.
La realizzazione del ponte-diga è fondata su un processo partecipativo e formativo che responsabilizza le comunità locali, le quali spesso hanno tentato autonomamente di costruire opere simili, senza però disporre delle risorse o competenze necessarie. Il progetto è stato preceduto da uno studio approfondito di oltre 50 dighe nel Casamance – alcune funzionanti, altre no – con l’obiettivo di comprendere gli errori ricorrenti e individuare le potenzialità della tecnologia di base.
A differenza delle precedenti soluzioni adottate, questa diga prevede una stratificazione ingegneristica di materiali con funzioni specifiche: filtraggio del sale, drenaggio strutturale e contenimento. La progettazione, coordinata da Raoul Vecchio con il supporto di docenti universitari, consulenti e aziende del settore, ha dato origine a un modello innovativo capace di bloccare l’intrusione salina, favorire la desalinizzazione naturale e garantire la tenuta strutturale dell’opera. La diga ha una lunghezza complessiva di 855 metri, con un’altezza che varia da 1,5 metri (sulle sponde) fino a un massimo di 5,5 metri (nella parte centrale dell’alveo).
È dotata di una sezione centrale , che permette il deflusso controllato delle acque piovane. Questo passaggio è fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio idraulico e il corretto funzionamento della diga nel tempo. Inoltre, sulle sponde sono stati progettati degli scaricatori di emergenza per prevenire inondazioni nei villaggi adiacenti, attivabili in caso di eventi climatici estremi.
L’opera non è solo un’infrastruttura idraulica, ma un dispositivo complesso che unisce ingegneria strutturale, idraulica, pianificazione urbana, studi ambientali, agricoli, architettonici e sociologici, al fine di massimizzarne l’impatto sociale e la sostenibilità nel tempo.
L’intrusione salina è un raro fenomeno critico che affligge il fiume Casamance e altri corsi d’acqua con caratteristiche simili, rappresentando una delle principali cause dell’insicurezza alimentare e della povertà economica nelle comunità locali, fortemente dipendenti dall’agricoltura. Questo processo si è aggravato a partire dagli anni '70, a causa della siccità nel Sahel, che ha comportato una riduzione drastica delle precipitazioni e un aumento dell’evapotraspirazione.
Studi e indagini condotte sul territorio, affiancati da un’approfondita ricerca bibliografica e dalla collaborazione con università e istituzioni, hanno permesso di comprendere le dinamiche dell’intrusione salina. La particolare morfologia del Casamance – con una sezione fluviale stretta e profili variabili – unita alla propagazione delle maree e ai cambiamenti climatici, ha provocato una distensione anomala del sale lungo il bacino. In stagione secca, in alcune aree si registrano livelli di salinità fino a 135 g/l, cinque volte superiori a quelli dell’acqua marina.
Le conseguenze ambientali sono devastanti: acidificazione del suolo, contaminazione della falda acquifera, desertificazione progressiva, morte della fauna acquatica, scomparsa delle risiere e aumento dell’erosione costiera. A livello sociale, ciò significa carestia, perdita di mezzi di sussistenza, migrazioni forzate e instabilità comunitaria.
Secondo studi scientifici, il fenomeno è irreversibile: servirebbero quantità di pioggia triple rispetto a quelle attuali per ripristinare un equilibrio naturale accettabile. Per questo motivo, intervenire localmente, recuperando singole vallate mediante opere idrauliche efficaci, è oggi l’unica strategia realmente praticabile per salvaguardare ambiente e società.
Il Ponte-Diga di Tanaff rappresenterà un punto di svolta per l’agricoltura, l’accesso all’acqua dolce e la resilienza climatica della regione. Il suo impatto sarà duraturo e trasformerà la vita di oltre 80.000 persone.